La forza dell'Heritage culturale e del turismo esperienziale Come già accennato in un post del nostro blog, secondo la rivista inglese Monocle, l’Italia avrebbe tutte le carte in regola per diventare una soft-superpotenza, cosa confermata anche da numerosi studi e ricerche. Ma cos'è esattamente il soft-power? L'espressione, coniata tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli '90 dal politologo americano Joseph S. Nye Jr, sta proprio ad indicare la capacità di uno Stato di esercitare una sorta di condizionamento indiretto transnazionale mediante risorse intangibili come cultura, idee, valori e tradizioni. L'enorme Heritage culturale dell'Italia ha un'importanza fondamentale in questo senso, in quanto costituisce da sempre un'attrazione turistica senza pari nel mondo. Attualmente, però, esso sembra non essere più sufficiente, da solo, a trattenere il potenziale visitatore per lunghi periodi. Il viaggiatore di oggi, infatti, vuole vivere la città piuttosto che visitarla. Da uno studio condotto da Tripadvisor, infatti, emerge che la maggior parte dei viaggiatori preferisce partire per “allargare i propri orizzonti”, “cercare esperienze uniche e interessanti”, “arricchire le proprie conoscenze culturali” o “calarsi nella cultura locale” (Fonte: La Repubblica). In questo senso il turismo esperienziale riveste un ruolo di primo piano, soprattutto per la filiera del Made in Italy, il grande marchio simbolo del sistema "Italia". Questo tipo di esperienza, infatti, garantisce il superamento dei tradizionali stereotipi legati al nostro Paese e rappresenta il canale di contatto diretto tra domanda (estera) e offerta (italiana). A tal riguardo, il team di "Italian Stories" sembra aver colto perfettamente questo aspetto, offrendo ai viaggiatori la possibilità di conoscere i tesori nascosti del nostro Paese e agli artigiani italiani una grande vetrina sul mondo. Insieme al ricordo dell’esperienza, il turista riporterà a casa il desiderio di riprovare quanto gustato e apprezzato durante il viaggio, o ricercherà quel marchio e quel design conosciuti in Italia, avendone conosciuto lo standard qualitativo e la versione più autentica. (Fonte: L'Industria del Turismo, 2016). Questo aspetto, però, non deve tralasciare il legame con il territorio e la valorizzazione dello stesso. Il web, in questo senso, è un ottimo canale di promozione e rivalutazione delle eccellenze nostrane e permette, inoltre, di mantenere intatto quel rapporto produttore-consumatore instauratosi in loco anche a lunga distanza. Naturalmente queste considerazioni si adattano anche ai contesti di altre Nazioni che possono vantare delle peculiarità artistiche, enogastronomiche e culturali sulle quali fare leva per rilanciare la loro economia. Ciò risulta particolarmente realistico soprattutto in quei paesi che non hanno ancora sviluppato un'economia industriale e per i quali, quindi, questo modello potrebbe rappresentare un esempio di sviluppo alternativo. Share This Post: Facebook Twitter Google + Pinterest
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